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La TRHA ricorda Sure Slide Solano

Nasce nel 1989, 33 anni fa, in Canada (a Saskatchewan) da Steven e Vicky Braun, figlio di Solanos Peppy San. Arriva in Italia, proprio in Toscana, a solo sei mesi, presso il Terraio di Francesca Moriani... ”quel piccolo puledro tondo come una pallina, arrivato dal Canada ancora con il pelo lungo...

Lo comprano Adriano e Mirna: è un cavallino piccolo, con il pelo lungo e folto, la mano di lei ci spariva in mezzo. Già all’età di un anno, era un puledro fuori dal comune. Vince tutte gare di morfologia dell’associazione Quarter riservate alla sua età e si piazza secondo nella categoria degli stalloni adulti.

A circa trenta mesi Adriano Meacci, all’inizio della sua carriera nel Reining, inizia la doma e l’addestramento. Da subito Solano dimostra una grande attitudine e allo stesso tempo un carattere forte e deciso, permaloso e testardo ma con un talento incredibile. Adriano lo riesce ad interpretare, si rispettano, si fidano.

All’età di tre anni fa le prime uscite: ben presto il piccolo e talentuoso Solano e il giovane addestratore aretino sono sulla bocca di tutti. Arrivano le prime offerte, i primi consigli e le prime critiche... ”Questo cavallo è forte, merita di essere montato da un vero trainer”, Adriano non vende: “Sarà questo cavallo a farmi diventare un vero trainer”. Così inizia la favola. Ottobre 1992, Portogruraro: Futurity 1992, il primo per Adriano. Quest’anno ne farà 30, di Futurity.

Fa freddo e piove. Il fango arriva. Alle ginocchia, ma del resto... “dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior“. Adriano e Mirna con il loro cavallino, arrivato da lontano, trovano il loro posto tra i grandi allevatori e trainer del momento. Con uno score di 143 sono Res. Champion nella Limited Open.

Dopo una sofferta decisione decidono di venderlo a Giovanni Bonanni; lo farà montare a Peppo Quaini, che sarebbe poi diventato un caro amico di Adriano. Un anno dopo riescono a ricomprarlo e conquistano il titolo di ANCR Limited Open Champion del 1994. Grazie a questo incredibile esordio Adriano ha iniziato la sua carriera, sempre con Mirna al suo fianco.

Lisa, loro figlia, così lo racconta, ancora frastornata: “Il resto è storia e ce ne sarebbero tante da raccontare. Solano c’era sempre. È rimasto sempre a casa nostra, il cavallo della vita, a vigilare dal suo box (davanti all’arena) con i suoi occhi vispi, a ricordarci ogni giorno che le favole esistono e che i sogni si realizzano se ci credi veramente. Lo abbiamo portato nel nostro cuore in tutto quello che abbiamo fatto, in ogni decisione che abbiamo preso, perché lui è un membro della nostra famiglia, un amico, un confidente.”

Adriano in un post usa poche parole. Bastano.

La nostra vita è fatta di tanti incontri. Quella di chi fa il nostro mestiere oltre agli uomini trova per la sua strada cavalli, tanti. Un'enormità. Uomini e cavalli rischiano di confondersi insieme. Quando ti volti sono sempre pochi quelli che sono lì sempre, indissolubili, enormi, granitici, sicuri. Voltarsi e non vedere Solano...” Questo è irreale. Sono i vuoti che determinano la grandezza di un amore.”

Ho sempre avuto bisogno di scrivere. Una delle prime storie parlava di un uomo e di un cavallo.

Mi chiedevo se sognassero le stesse cose, se ricordassero le stesse cose. Il titolo era "Lettera aperta a due petali di rosa". L'uomo era mio zio. Il cavallo era Sure Slide Solano. I petali di rosa hanno imparato a volare.

Noi, zio (perché Adriano per prima cosa è mio zio, mio padrino, mio esempio, la persona che stimo di più al mondo), nel silenzio abbiamo imparato a proteggerci, anche stavolta lo faremo.

Non si muore mai sul serio. Rimaniamo incantati.

Ieri Solano e Adriano hanno fatto la loro ultima passeggiata insieme, in maneggio, dove dormiva ogni notte libero, e anche se stanco ha seguito il suo trainer a ogni passo, toccandogli le gambe con il muso.

Albano Ricci

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